La memoria del futuro sarà cartacea o digitale?

La memoria del futuro sarà cartacea o digitale? Quale supporto scrittorio resisterà nel tempo? Domande che nascono prendendo spunto da miei articoli pubblicati su riviste sia cartacee sia digitali e sulla loro persistenza nel tempo. Il cartaceo ha sicuramente il rischio di macerare, mentre il digitale può finire comunque nell’oblio del web, se si dovesse chiudere il contenitore che li raccoglie. La Manutenzione del tempo ci suggerisce, forse, che il tempo si fa infinito nella staticità dell’istante. Nel dubbio, qui di seguito, attraversando la trama e l’ordito di pagine virtuali e cartacee continua il viaggio tra gli articoli pubblicati sul mio sito www.sirasebastianelli.it nei primi quindici anni di vita, 15 anni, nozze di Cristallo con il web: 2010-2025. Diverse tappe di riflessione, per riassumere argomenti che riguardano tematiche legate all’esistenza dell’essere umano, attraverso una lettura psicologica. In questi anni ho anche scritto su altre riviste digitali come www.65perricominciare.it e cartacee come Urbis et Artis. La rivista digitale è dedicata agli over 65, quindi gli articoli hanno affrontano temi come il tempo con Raccolta del tempo, il matrimonio con Nozze d’Oro, l’ansia e le preoccupazioni con Rumore di Fondo, l’invisibilità con Vox Clamantis in Deserto, il regime alimentare con Voglia di dolce, i ricordi con Wistaria o Fiori Rosa Fiori di Pesco e la vecchiaia nel mito con Cicale Cicale Cicale. Durante il periodo pandemico ho dedicato molti articoli agli aspetti psicologici su cui estendere delle riflessioni e li ho riassunti nell’articolo Un lunghissimo giorno.

La rivista d’arte cartacea Urbis et Artis mi ha dato, invece, la possibilità di poter guardare l’arte nelle sue declinazioni con la lente della psicologia e poter spaziare tra la pittura, la fotografia, la musica, la danza e il cibo. Tra Kandiski, O’Keeffe, Arcimboldo, Masaccio e tanti altri artisti ho trovato spunti per viaggiare nell’ arte.

Nel 2015 in occasione del Giubileo straordinario, indetto da Papa Francesco, scrissi Il giubileo dell’Arte che pubblicai anche sul mio sito e che oggi ritorna attuale, considerando l’anno giubilare in corso. Sempre sul mio sito si trova Fotografare la Notte, un viaggio notturno a Cuba del fotografo Musuk Nolte che è riuscito a imprimere sulla pellicola immagini

intrise di emozioni con la magica luce della notte. Poi, prendendo spunto dalla manifestazione che ogni anno si svolge in Puglia a Melpignano, provincia di Lecce, ho scritto la Notte della Taranta tra psiche, rituali, etnomusicologia e antropologia. Con Dietro l’albero di Natale, invece, nel periodo natalizio, ho dato rilievo all’osservazione del lato oscuro che si cela in un’opera. L’Ombra, archetipo dell’inconscio individuale e collettivo, dovrebbe sempre avere un’attenzione particolare, perché la sua dirompenza può essere imprevedibile e distruttiva, Concerto per l’Ombra.

Semina di parole

Il blog-magazine Third Life www.sirasebastianelli.it , negli ultimi quindici anni, ha cercato di fotografare la psiche nella quotidianità, istantanee di vita per leggere i cambiamenti e le trasformazioni riconoscibili negli esseri umani 15 anni, nozze di Cristallo con il web: 2010-2025. Quindici anni di semina di parole per coltivare germogli di consapevolezza e di conoscenza della psiche, attraverso eventi di cronaca Attrazione Fatale - Giraffa: la fuga verso un sogno, infranto o tematiche con cui l’essere umano si confronta costantemente come la solitudine Cos’è la solitudine, il lutto Convalescenza del dolore, il dubbio Facoltà del dubbio, la paura Exit/Uscita.

Il 2025 è l’anno che celebra i “primi” quindici anni di presenza nel web del blog Third Life, nato con l’intento di conoscere il virtuale cercando di non perdere di vista il reale, per scendere in campo nel confronto con una platea che si pone domande non per cercare risposte, ma per attivare riflessioni e allargare gli orizzonti del pensiero.

Un cane che abbaia, un aereo che passa, rumori lontani, voci che riecheggiano, pensieri che si presentano senza invito, sono richiami della vita reale che consentono di approdare sulla terra ferma, dopo navigazioni in mondi mai abbastanza conosciuti, intrisi di suggestioni che abbattono qualunque difesa nell’illusione di non subirne il caduco fascino.

PROGETTO ITINERANTE “UN’ ÀNCORA PER NON DIRE PIÙ ANCÓRA, CAMBIARE ACCENTO PER CAMBIARE PROSPETTIVA”

L’OBIETTIVO

Il progetto “Un’Àncora per non dire più Ancóra, cambiare accento per cambiare prospettiva”, ideato e promosso dalla psicoterapeuta e arpaterapeuta Sira Sebastianelli, si prefigge di dare un contributo per prevenire e per fermare le violenze contro le donne, attivando iniziative che utilizzino nuovi linguaggi e nuove prospettive.

 

L’INNOVAZIONE

La ricerca di nuovi canali di comunicazione che travalichino le parole, spesso insufficienti, ha condotto alla possibilità di utilizzare la musica e soprattutto l’arpa per veicolare messaggi utili alla costruzione delle coscienze che non si sono emancipate e quindi adeguate ad accogliere le conquiste avvenute nel mondo femminile negli ultimi cento anni. Lo strumento dell’arpa non è stato casuale, in quanto le corde di cui è composta producono vibrazioni che meglio di altri strumenti entrano in risonanza con le emozioni, attivando canali di comunicazione più efficaci di tante parole.

 

RECUPERARE LA STORIA PER COSTRUIRE LA MEMORIA

Per la realizzazione del progetto è stato importante il recupero di antiche ballate, a tematica femminile, appartenenti al repertorio più archetipico dell’umanità. Una narrazione antica, declinata al presente per avviare un percorso, realisticamente lungo, ma costante e continuo, sostenuta da quattro arpiste dell’Ensemble Sinetempore HarpAttack. L’ascolto della musica e dei testi consente, a chi ascolta, di identificarsi con i personaggi e la storia, lasciando che le emozioni, sollecitate dalle risonanze dell’arpa, affondino nella propria coscienza. Come scrive in “Oltre la terapia psicologica” lo psicoanalista Aldo Carotenuto: “La narrazione è una rappresentazione trasfigurata del pathos, per questo rende possibile un’esperienza catartica” e, di conseguenza, un processo di identificazione necessario per percepire e vivere le emozioni. Il lavoro sulle emozioni consente di costruire, ma, nello stesso tempo, di scuotere le coscienze risvegliandole, da un sonno, lungo e inconsapevole, al valore della vita e al suo rispetto.

L’Ensemble esegue, nelle rappresentazioni musicali, brani tratti dal canzoniere popolare internazionale, le cui tematiche vertono sulle vessazioni, mortificazioni e violenze che le donne hanno subito nei secoli. Le storie popolari, tramandate nel tempo e tradotte in ballate musicali, sono un esempio di come sia possibile stimolare riflessioni coniugando psicologia, musica e valore della vita dell’essere umano.

Una breve riflessione psicologico-musicale introduce le ballate, eseguite dalle musiciste, sia singolarmente e sia in ensemble, con arpa celtica.

 

L’ENSEMBLE

L’ensemble si è già esibita a Roma il 10 marzo 2018 presso la Galleria d’Arte Pulcherrima, a Firenze il 22 settembre 2018, presso la Biblioteca di Orticoltura, nell’ambito della prima edizione de L’Eredità delle Donne, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, a Cento (Ferrara) presso la Gipsoteca Vitali il 27 ottobre 2018 e il 24 Febbraio 2019 presso La Porta del Parco di San Felice Circeo (Latina), il 18 maggio 2019 a Cagiallo (Canton Ticino) presso il centro Ingrado, il 7 agosto 2021 nella Abbazia di Vezzolano (Polo Museale Piemonte) ad Albugnano (Asti), il 9 marzo 2024 presso Palazzo Sforza Cesarini a Genzano (Roma), il 17 maggio 2024 nell’ambito del Festival dell’Armonia a Cesate (Milano), il 25 novembre 2024 presso la Biblioteca “Arcipelago” dell’VIII Municipio di Roma.

L’Ensemble Sinetempore Harp Attack è composto dalle arpiste: Giulia Bertinetti (Lazio), Elisa Malatesti (Toscana), Monica Molo (Canton Ticino-Svizzera) e Sira Sebastianelli (Lazio).

Un uovo di Pasqua senza sorprese!

Uovo di Pasqua! Quale sorpresa vorremmo trovare? Molte persone, sicuramente, desiderano la pace, la serenità, la risoluzione a tanti problemi, ma guardandosi intorno e leggendo le notizie di cronaca sembrano desideri irraggiungibili e sorprese impossibili. Echi di guerre vicine e lontane sono continui e costanti contribuendo a intridere quotidianamente lo stato d’animo dell’umanità di paure e di speranze. La preoccupazione sembra riguardare solo l’oltre confine, ma è sufficiente leggere o ascoltare notizie di cronaca per evidenziare quanto ancora la violenza e il vento omicida colpisca nella propria città, quartiere o condominio.

La mia attenzione è sempre rivolta alla violenza contro le donne che nel tempo si è trasformata nel progetto itinerante “UN’ ÀNCORA PER NON DIRE PIÙ ANCÓRA, CAMBIARE ACCENTO PER CAMBIARE PROSPETTIVA” e la domanda, vista la continua recrudescenza, è sempre la stessa: “Come fare per fermare la mano del carnefice, che decide il destino di chi rivendica la propria libertà di vivere la propria vita?”. L’approssimarsi della Pasqua offre l’opportunità di una riflessione, perché si compreranno uova con sorpresa, si decoreranno uova di ogni tipo e sarebbe utile riflettere sul significato della scelta di un simbolo così potente ed evocativo di vita. Tra l’altro, sappiamo tutti ormai che la Pasqua nella sua etimologia vuol dire passaggio, dalla morte alla vita per i cristiani e di liberazione dalla schiavitù per il popolo ebraico. In questi anni, però, non si percepisce il movimento trasformativo verso la vita che la Pasqua porta con sé e la sensazione sembra, invece, di ristagno, di cristallizzazione della morte. A volte, quando non c’è soluzione individuabile la tendenza è bloccare qualunque tentativo di cambiamento, se non addirittura reiterare vecchi schemi di pensiero infeltriti e non più efficaci. Il punto non è cercare soluzioni, ma riconnettersi con la vita e il valore dell’esistenza. Il fast-food dell’esistenza non consente più di fermarsi, di osservare, di pensare, di guardare oltre, di conoscersi interiormente, per tracciare il confine tra il bene e il male, tra la luce e l’ombra nella consapevolezza che sono passaggi labili sovrapponibili e mai scontati. Ci si stupisce, infatti, che chi si erge a giudice vendicatore di un altro essere umano sia una persona educata e gentile, affidandosi ancora all’usurato stereotipo dei tratti del carnefice lombrosiano. Questo ci informa del fatto che se non si opera una costante attenzione su ciò che alberga nella profondità dell’essere umano piuttosto che pensare che la superficie sia sufficiente per leggerne l’animo, non ci porremo mai nella condizione di conoscere chi abita dentro e fuori di noi, per intercettare malesseri, disagi o difficoltà. Nulla è semplice, tutto è complesso, ma soprattutto tutto è diverso. Se non si considerano le differenze, sarà sempre più difficile conoscere quelle degli altri, al punto di non tollerare scelte che divergano dalle proprie. La sorpresa utile che dovrebbe uscire dall’uovo di Pasqua potrebbe essere l’autenticità di ognuno, libera di esprimersi in tutte le sue declinazioni, altrimenti, è preferibile un uovo di Pasqua senza sorprese!

 

Link - Sorpresa!

Un altro focus per celebrare i quindici anni nel web

Il 28 febbraio u.s. con 15 anni, nozze di Cristallo con il web:2010-2025 ho avviato il percorso di rievocazione degli articoli pubblicati sul blog-magazine Third Life, evidenziando i momenti salienti degli eventi che si sono susseguiti. Con 8 marzo 2025. Una riflessione in più, ho continuato a mettere in rilievo, riassumendo, altri articoli pubblicati nel tempo. Oggi, invece, il focus si sposta sulle interviste che nel tempo ho rilasciato a diversi media.

Naturalmente, la mia storia professionale è iniziata prima di quindici anni fa, quando ancora non esisteva il web, quindi diverse sono state le mie partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche oltre a interviste cartacee pubblicate su diverse testate giornalistiche. Molte interviste in passato furono stimolate dal saggio “Cara Mille ti Scrivo” che aveva posto l’attenzione sulla diffusa abitudine degli italiani di scrivere messaggi sulle banconote, soprattutto quelle da mille lire, facendo nascere notevole curiosità nei media, dal Maurizio Costanzo Show (Canale 5 Mediaset) a Unomattina (Rai 1), da La Repubblica al Messaggero. Proprio un’intervista ha aperto il sipario del blog-magazine Third Life dal titolo Ambiente: poco rispetto per la nostra ‘casa naturale’, rilasciata all’ADNKRONOS, Agenzia di Stampa Giornalistica. La tematica ambientale è una delle tante che caratterizzano i miei articoli nella ricerca della comprensione dei comportamenti umani che spesso non cambiano, nonostante la maggiore attenzione alla cura e alla conservazione della Natura. In quella occasione, infatti, ho proposto la teoria dell’argento, associando la cura della casa naturale alla cura del metallo argenteo che se non periodicamente lucidato, ritorna nel suo stato grezzo originario. Teoria dell’argento che è estendibile alla comprensione di altri comportamenti umani, come propongo nell’articolo 25 novembre=Giorno dell’Argento, per trovare significato alla mancanza di rispetto che spesso il mondo femminile subisce da parte del mondo maschile. Sul tema dei maltrattamenti alle donne, sul web si trovano due video-interviste del 2023 con Simone Boris Borelli (Better CALL Boris Link) e nel 2024 con Andrea Menaglia all’interno della rubrica Libri Oggi.

All’Agenzia di stampa giornalistica ADNKRONOS ho rilasciato anche un’altra intervista in relazione al cambiamento della gestualità durante il periodo del covid, che ci imponeva la mascherina, nascondendo la mimica facciale, Gestualità al tempo delle mascherine.

Altre interviste su temi legati alla salute e al benessere psicologico, sono state pubblicate sulla rivista settimanale Nuovo e sul magazine mensile Silhouette Donna.

In questi quindici anni un primo evento che vorrei ricordare riguarda la partecipazione a Roma nel 2010 al SANIT7, Forum Internazionale della Salute, sul tema del Dopo un Intervento Coronarico, e il mio intervento si focalizzò sugli aspetti psicologici relativi alle strategie per tornare alla vita quotidiana, evidenziando quanto sia importante, per garantirsi una qualità di vita adeguata, mettere uno stop ad abitudini e stili di vita precedenti, giocando sull’anagramma di post e stop, utile alla salute. Un secondo evento si svolse nel 2013 a Roma con il convegno Acrobazie della Vita, organizzato con alcuni colleghi, che poneva l’attenzione su come uscire da un periodo di crisi senza entrare in crisi!

Questa carrellata ha posto l’attenzione solo su alcune, ma rappresentative, interviste che condivido con piacere con chi desidera leggere o rileggere.

La rievocazione dei quindici anni sul web avrà altri appuntamenti per porre il focus su altri argomenti, quindi, a presto. Grazie

8 marzo 2025 Una riflessione in più

In questi ultimi quindici anni ho pubblicato diversi articoli in occasione dell’otto marzo il primo risale al 2013 (8 Marzo) cui ne è seguito un altro nel 2015 (8’Ava Nota), poi nel 2020 (8 Marzo, un giorno da vivere!), nel 2021 (8 Marzo 2021 “L’Attesa è infinita, ma io sono in cammino”) e 2022 (8 Marzo 2022).

La mia riflessione, oggi, nasce dal desiderio di esortare ognuno di noi a guardarsi intorno per capire quanto in questo ultimo decennio sia cambiata la percezione del mondo femminile, quanto le donne siano più libere di esprimersi, di muoversi, quanto sia più sicura la strada sulla quale camminano quotidianamente, quanto siano cambiati i pregiudizi nei loro confronti, riuscendo a non cadere in commenti stereotipati quando si parla del mondo femminile.

La mia percezione è che molto potrebbe ancora migliorare anche per consolidare quanto conquistato dalle donne negli ultimi cento anni, ma, perché ciò sia possibile, sarebbe necessario avere uno sguardo deprivato da stereotipi e da pregiudizi, per capire quanta strada ci sia ancora da percorrere, sarebbe utile una comprensione empatica delle donne, per intercettarne malesseri e insoddisfazioni, sarebbe prioritario evitare di dare per scontato ciò che di inaccettabile accade, per evitare che si ripeta, sarebbe, in sintesi, indispensabile avviare una riflessione in più!

15 anni, nozze di Cristallo con il web: 2010-2025

Quindici anni fa, nel 2010, entrai nello spazio virtuale del web con un sito denominato “Third Life”. Nel primo decennio degli anni duemila la Second Life proponeva un mondo virtuale al cui interno era possibile realizzare immagini di sé altrimenti impossibili nella vita reale, così il blog magazine Third Life si proponeva come un contenitore nel quale fosse consentito coniugare la Prima Vita, quella vissuta, con la Seconda Vita, quella sognata, raccogliendo spunti di realtà da approfondire e comprendere. Il viaggio che si prefiggeva Third Life consentiva di esplorare l’animo umano attraverso la lente della psicologia spaziando tra tematiche riguardanti la letteratura, il cinema, l’attualità, la musica e l’arte. Nel 2019, il blog-magazine è confluito “Trasloco: dalla terza vita alla nuova vita” nel mio nuovo sito www.sirasebastianelli.it, per arricchirsi di nuovi contenuti. Nel 2025 si celebrano i quindici anni di permanenza nel web e se fosse un matrimonio, si festeggerebbero le nozze di Cristallo. Il Cristallo è una pietra interessante per la sua capacità di riflettere la luce da cui è attraversata perché trasparente, consentendo di guardare dentro se stessi e leggere la propria anima. Il cristallo è considerato un diamante che deve ancora maturare e quindi, teoricamente, in crescita trasformativa, come mi auguro sia anche per Third Life.

Gli Eventi che hanno accompagnato gli ultimi quindici anni sono molteplici e li immagino come una sinfonia che accompagna la scoperta del nuovo mondo cui, tra l’altro, dedicai un articolo “Nuovo Mondo”. L’ingresso nel web è come traslocare da una casa costruita su tre dimensioni a un’altra dove, però, la dimensione della profondità è mancante, se non come spazio ignoto senza confini di sicurezza. Tanti sono stati gli stimoli giunti dal mondo reale e dal mondo virtuale che ho cercato e cerco di fermare, scrivendone sempre con la guida della psicologia, per poterli tradurre in opportunità di comprensione dell’essere umano. Negli anni gli spunti sono stati offerti da eventi accaduti o da riflessioni nate dall’osservazione dei comportamenti umani, nell’intento di poterne trarre una stilla di consapevolezza in più. Lo spartiacque che ormai naturalmente ci fa datare gli eventi tra un prima e un dopo è, purtroppo, il Covid che ha cambiato il punto di vista,

imponendo un nuovo stile di pensiero che, da una parte, ha rivalutato il tempo della vita, ma, dall’altra, ha evidenziato la difficoltà di ognuno di noi a fermarsi per ascoltare se stessi, per osservare la Natura intorno a sé e aspettare chi rimane indietro “Un lunghissimo giorno”.

Cinque, il numero ponte tra terra e cielo

Sono cinque anni che appartengo alla famiglia Facebook e da quel 9 dicembre 2019 il mio dialogo con le persone che mi seguono e che hanno la pazienza di leggermi, non si è mai interrotto. Il numero cinque mi ha stimolato a riflettere su quanto di simbolico ci sia su questa cifra.

La prima considerazione riguarda i cinque sensi che consentono di conoscere il mondo, di esplorarlo o di assaggiarlo, come accade nelle prime fasi della vita. Ogni cultura ha la sua simbologia rispetto al numero cinque, però un aspetto che ricorre riguarda le cinque parti che compongono l’essere umano, che Santa Ildegarda di Bingen, scienziata e studiosa del XII secolo, ha sviluppato nella sua teoria che divide il corpo umano in cinque parti uguali: “L’uomo si divide per lunghezza, dalla testa ai piedi, in cinque parti eguali; per larghezza, formata dalle braccia distese dall’estremità di una mano all’altra, in cinque parti eguali. Tenendo conto di queste misure eguali nella lunghezza e di queste cinque misure eguali per larghezza, l’uomo può iscriversi in un quadrato perfetto” (Chevalier J.,Gheerbrant A.,Dizionario dei Simboli, BUR,1999,Milano, pag.278).

Il cinque è il numero della Terra, che, con i quattro punti cardinali più il centro, forma un quadrato e se lo sovrapponiamo al cerchio, crea un ottagono, simbolo della congiunzione tra terra e cielo ovvero l’aspirazione verso la spiritualità.

Il cinque è anche il numero del pentagramma, dove ognuno può comporre lo spartito della propria esistenza alla ricerca dell’armonia, lasciando un’impronta di sé che, del piede o della mano, è sempre composta di cinque dita. Il mio intento, per essere su una pagina social, forse è anche quello di lasciare un’impronta che possa segnare un cammino verso la conoscenza guidato dalla psiche. Un matrimonio, quindi, tra virtuale e reale che ha raggiunto il primo lustro, fase purificatrice per passare a nuovo quinquennio, come antichi riti suggerivano. A questo punto, non resta che aprire una nuova pagina verso nuove riflessioni ringraziando sempre le persone che dedicano cinque minuti del loro tempo a leggermi. Grazie

Passaggi

Un albero che aveva delle foglie secche ancora attaccate al ramo pieno di neve, mi ha evocato l’immagine di due stagioni che si accavallano e convivono per un po’. Convivenza che, a volte, anche nel passaggio da una fase a un’altra della vita si produce, per accompagnare meglio la consapevolezza di quanto sia utile lasciar andare con quanto sia necessario accogliere. Il passaggio stagionale dall’autunno all’inverno è alle porte, con il solstizio invernale che avvia la parabola ascendente del sole e l’autunno, che conclude la parabola solare discendente. La vita è un continuum di fasi che si chiudono e si aprono, ma che richiedono una necessaria cernita di ciò che non è possibile traslocare nella nuova fase, rimanendo in una transizione in cui la coscienza prende atto dell’inevitabile movimento. Importante è non indugiare nelle fasi transitorie perché, come per il nostro albero, le foglie non possono rimanere attaccate al ramo a lungo, quindi prepararsi al foliage significa prepararsi all’inverno, altrimenti si potrebbe essere travolti dai cambiamenti senza averne consapevolezza. Il congedo può essere difficile e complesso perché lasciare ciò che si è conosciuto rende la separazione dolorosa. La separazione, però, è emancipazione e non abbandono, anzi, tornando al nostro albero, le foglie che cadono sono humus per le radici, donando forza per accogliere la nuova stagione invernale, dove le grandi trasformazioni avvengono, come per ognuno di noi, nell’invisibile sottosuolo intriso di vita.

PONTE DI MAGGIO

Nel mese di maggio ho preso parte a tre importanti eventi, apparentemente diversi l’uno dall’altro, ma in realtà congiunti dal ponte della creatività. L’8 maggio ho partecipato a Roma alla presentazione insieme all’autrice Cinzia Petrucci di Fu dolce il canto, una raccolta di poesie scritte sull’onda della melodia del canto della musica, attraverso una efficace trasposizione lirica di alcune partiture musicali di Fryderyk Chopin e di Ludwig van Beethoven.

Il 13 maggio, invece, alla Triennale di Milano con Venceslao Cembalo e Antonio della Guardia è stato riproposto il percorso artistico l’Isola delle Storie, presentato già nel 2022 a Roma presso Spazio Taverna.

Il 17 maggio, infine, a Cesate (Milano) si è svolta un’ edizione inedita del progetto itinerante, promosso dall’Ensemble di arpe e voci Sinetempore Harp Attack, “Un’Àncora per non dire più Ancóra, cambiare accento per cambiare prospettiva”, che ha visto la partecipazione della Scuola di Danza Mudra di Cesate, che ha contribuito a creare atmosfere molto suggestive.

Eventi che si sono sommati quasi in una sincronica sequenza, che hanno attraversato la sfera emotiva lasciando sensazioni uniche e irripetibili.

Poesia, arte, musica e danza declinano la creatività in tante forme, costruendo un ponte che consente di attraversare i confini di qualunque espressione artistica, utilizzando un codice linguistico universale che non ha bisogno di traduzioni.

Molte le persone che hanno partecipato ai diversi eventi percorrendo un ponte simbolico, ma costellato di tangibili emozioni. Grazie!