Lighthouse

Il Faro, casa luce, che con il suo fascio luminoso squarcia le tenebre marine, indicando la rotta per approdare in un porto sicuro. Il Faro, luogo magico da dove scrutare l’infinito, spesso collocato su una piccola isola tra flutti marini che ne sovrastano gli scogli. In passato la luce era quella del fuoco vivo che il guardiano manteneva acceso come il fuoco sacro del tempio vegliato dalle Vestali, affinché non si spegnesse mai. Il Faro, come casa luce di fuoco, rappresenta la vita in un posto sicuro, quando il mare è in tempesta. Una guida, una corsia salvifica da percorrere per ritrovare il calore e l’accoglienza che gli esseri umani cercano in fasi difficili della propria esistenza. Non è un caso che il fuoco salvifico che indica la strada si trovi su un’isola dove riecheggia la dimensione della solitudine, luogo dell’anima nel quale è utile tornare nei momenti in cui si ha bisogno di guardare l’orizzonte senza interferenze. Come già ebbi modo di scrivere, isola è l’anagramma di asilo, (ASILO&ISOLA anagramma dell’anima), quasi a rinforzare il significato di ospitalità e protezione. L’autunno è la stagione che stimola la ricerca del rinnovamento creativo per progetti che diano slancio all’esistenza. Ecco che il Faro diventa un riferimento importante e rassicurante da cercare dentro di sé, affinché si proceda nel cammino di vita con il fuoco della casa luce interiore.

ASILO&ISOLA:anagramma dell’anima

ASILO &  ISOLA: anagramma dell’anima

 

Sono, ormai, anni che vediamo, su tutti i media, barconi o gommoni carichi di persone che si spingono verso le coste italiane o greche per chiedere asilo. Barconi il cui scafo sprofonda in mare, lasciando affiorare a pelo d’acqua le sagome di donne, uomini e bambini, talmente pigiati l’uno contro l’altro che se ne perdono i contorni.  Non tutti, purtroppo, raggiungono la terra, ma chi, ne ha la fortuna, tocca il suolo dell’isola agognata  senza sapere  che nella lingua italiana isola è l’anagramma di asilo.

Nel  desiderio di salvezza  un’inconsapevole  congiunzione di due miraggi: asilo & isola.

In questi giorni la migrazione di tante persone segue le vie di terra, ma sempre con lo stesso scopo   di trovare una metaforica isola  di salvezza che dia asilo.

Asilo è il luogo da dove non si può essere portati via,  in cui si è al sicuro, e  l’isola  è un luogo che il mare protegge, ma che a volte imprigiona per la tempesta dei flutti.  Due termini che intrinsecamente racchiudono uno stesso significato rappresentato simbolicamente  da un cerchio,  all’interno del quale si è  protetti, ma dal quale  non sempre si può uscire.

La via di uscita sta nel superamento degli ostacoli  prodotti dalla paura del cambiamento che inevitabilmente la nuova realtà migrante produce.  Proprio quando si ha paura,però, si cerca un posto sicuro dove trovare rifugio e ognuno di noi avrebbe  diritto ad un’isola su cui approdare per chiedere asilo, per poterne  ripartire rinfrancati e rassicurati.  Come nell’infanzia il posto sicuro era il grembo materno oggi è la Grande  Madre, archetipo risvegliato dalla necessità di accogliere e nutrire.

Sira Sebastianelli

psicologa-psicoterapeuta