Sogno di una notte di mezza estate……….in casella

Sogno di una notte di mezza estate…….in casella

Continua il viaggio onirico, iniziato durante la quarantena obbligata dallo stato di emergenza per il  Covid19,  con la lettura dei sogni inviati nella casella riservata.  I lettori-onirici del mio sito anche nella fase post-quarantena  hanno condiviso i loro sogni e oggi  ritiriamo la posta per evaderla,  come sempre. I sogni sono sempre la cartina tornasole di una fase che l’umanità attraversa, sia a livello individuale sia collettivo. L’attività onirica è stata molto fiorente durante la quarantena, quando il corpo era bloccato, ma la psiche viaggiava nei meandri del mondo interiore,    mentre con la ripresa del movimento libero è sembrata, apparentemente, rallentare. Sottolineo apparentemente perché il sogno per quanto non si ricordi, in realtà è sempre il compagno del nostro sonno. Se in passato si sognavano situazioni in cui, nonostante si indossasse la mascherina o i dispositivi di protezione, si avvertiva un senso di minaccia per assembramenti e distanziamento non rispettato, oggi si sognano situazioni opposte,  cioè il sognatore non  indossa la mascherina, ma gli altri la indossano, avvertendo un senso di disagio e di inadeguatezza.  Il post-quarantena ha lasciato un forte senso di smarrimento e di stordimento  nelle persone, al punto di generare dubbi e titubanze sulla ripresa e sulle modalità più utili da attuare. Molti sono stati, infatti,  i problemi da risolvere insieme a difficoltà indotte dall’inattività e dal congelamento inevitabile dello slancio vitale.   L’energia, inoltre, è stata prosciugata dall’entusiasmo e dalla euforia della libertà ritrovata, incidendo, negativamente, sulla capacità di concentrazione che consente di  agire sulla memoria a breve termine, quella che ci fa ricordare, per esempio, dove è stata parcheggiata l’automobile, che anche nel sogno non si trova più (come ci racconta un sogno in casella), costringendo il sognatore a vagare tra vie e piazze. L’incertezza della risoluzione dei problemi, può tradursi nella difficoltà onirica di trovare il mezzo autonomo di locomozione veloce, che permette di spostarsi per raggiungere nuovi obiettivi e andare lontano. Nel Sogno di una  notte di mezza estate di William Shakespeare, le infinite situazioni che si rappresentano nel racconto si rincorrono tra equivoci e disguidi, fino a giungere a un finale che lo spettatore può, in un certo senso, scegliere, tra il sogno e la realtà.  Oggi, a differenza del dramma shakespeariano,  siamo immersi in una realtà dove siamo  tutti interpreti e spettatori, senza poter decidere il finale  degli eventi,  ma, finché il sogno farà parte della nostra vita, uno strumento in più per capirne il senso lo abbiamo e poterlo inviare a sogni in casella è un modo  per ricordarlo.

2 comments

  1. Belle riflessioni ! Complimenti . Effettivamente i sogni sono le proiezioni delle nostre gioie o angosce ….,, sogno sicuramente ma ricordo poco e ricordo che comunque erano sogni in salita ovvero pieni di ansia e timori ….,,,,,,,

    1. Grazie Sandra Petrucci, il ricordo del sogno non è sempre accessibile, ma porvi l’attenzione può essere utile nel tempo a renderne la memoria meno labile. In ogni caso, la casella dedicata all’invio di un sogno è sempre attiva.

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