BINARIO MORTO

BINARIO MORTO!

Tante parole sono state spese per commentare lo scontro tra due treni accaduto in Puglia   due giorni fa, ma tante altre rimangono bloccate in gola dalla rabbia e dal dolore.

Nel tempo affioreranno le parole del lutto e della perdita, che consentiranno alle emozioni di lasciare il posto al ricordo e  nel ricordo sarà utile evitare di re-agire all’evento, ma di agire, perché l’azione costruisce nuove strade, mentre la re-azione mantiene quelle già percorse.  Strade già percorse a senso unico alternato, che hanno dato la precedenza alla morte, lacerando la terra della Grande Madre con  una ferita profonda  e penetrante.  Tra gli ulivi, simbolo della rinascita a nuova vita, trova, paradossalmente, spazio la morte.  Il senso della vita, in queste tragedie, vacilla, rimanendo  avvolto sempre più nel mistero  e la domanda che ricorre tra i sopravvissuti  è: “perché accadono questi eventi?”, ma al di là delle responsabilità umane,  la risposta non ci sarà.

Come rispondere, allora, al bisogno di sapere e di capire?   Nel caso specifico l’incidente è accaduto perché  uno dei due treni non ha aspettato l’arrivo dell’altro per partire,  è avvenuta un’accelerazione di eventi che si sono sovrapposti, come spesso accade ormai nella quotidianità di ogni essere umano, si affastellano impegni di vario tipo senza riuscire più a distinguere le vere priorità  e la vita è una di queste, dimenticata, come se fosse scontato vivere, mentre in realtà è scontato solo morire.

 

Sira Sebastianelli

psicologa psicolterapeuta

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