HO PERSO IL FILO……..dal filo di Arianna al wireless

Ho perso il filo…………dal filo di Arianna al wireless

Come avrebbe fatto ad uscire Teseo dal labirinto del Minotauro senza il gomitolo di lana di Arianna?  Forse con il Gps? Con Googlemaps?

La tecnologia taglia sempre più i fili   a molti  strumenti, che nella quotidianità usiamo per lavorare, per giocare, per comunicare,  staccandoli dalla  fonte di alimentazione  fissa.

Ormai  l’assenza di corde o fili da telefoni e  computers  è preferita da molte persone, forse per una scelta di libertà. Libertà di muoversi in qualunque ambiente interno ed esterno, utilizzando le onde elettromagnetiche che volteggiano nell’aria e attraversano la materia senza trovare mai ostacoli. Libertà di connettersi con chiunque e ovunque senza fermarsi mai, perché non c’è  il limite della lunghezza predefinita  di una corda. Libertà di   inserire nelle proprie trombe di Eustachio  congegni  in connessione perenne,  per  essere sempre virtualmente presenti anche se  assenti.

Libertà, o pseudo libertà?  Quanto si è liberi di non subire le onde degli altri? Quanto si è liberi  di essere assenti senza essere virtualmente presenti?

Il  cordless e poi il wireless sono il risultato della  scienza che procede nella sua ricerca, come è giusto che sia, per migliorare la qualità della vita dell’essere umano, spesso in modo salvifico come, per esempio, nella medicina o negli interventi di salvamento. Questa  mia riflessione, infatti, non demonizza la tecnologia,tant’è che la sto utilizzando con questo blog, ma cerca di   capirne  l’uso e soprattutto il consumo, indotto  dalla necessità di surrogare il desiderio dell’impossibile ubiquità fisica  con l’ubiquità virtuale. Essere sempre connessi con chiunque, ovunque, senza essere limitati  e ostacolati  dall’unità di misura del filo.

Quanto è dirompente la voglia di libertà negli uomini e nelle donne del terzo millennio, al punto di “tagliare tutte le corde”, sublimando una fuga  impossibile?  In fondo ciò che lega non sono certamente le corde o i fili esterni, bensì  le corde e i fili interni con tutti i nodi  che durante l’esistenza di un essere umano  si formano   per rispondere, per esempio, sempre più ai bisogni dell’altro dimenticando i propri, per la mancanza di coraggio nel cambiare ciò che  schiaccia la spinta creativa a migliorare la propria vita e per non rispondere adeguatamente al bisogno di compensare con  un po’ di  piacere i tanti  doveri da assolvere.

Il labirinto in cui  Teseo è entrato per uccidere il Minotauro in fondo non è così diverso dal labirinto in cui gli uomini e le donne vengono catapultati  nei momenti bui della propria esistenza. Per uscire dal labirinto non c’è Gps o Googlemaps che possano segnare la strada, è troppo  angusto perché possa entrare la luce della coscienza, solo un filo può penetrare le tenebre e condurre fuori verso una nuova nascita, il filo dell’amore, lo stesso con il quale Arianna ha salvato Teseo.

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